
Ciao famiglie! Ecco il mio resoconto di una settimana in Romania dal 7 al 14 agosto. Partecipanti: io, mio marito, nostro figlio di 5 anni e mezzo e la nonna sprint settantaduenne. Partenza da Ancona con scalo a Monaco, andata su Bucarest e ritorno da Cluj-Napoca, voli Lufthansa prenotati a febbraio a 200 euro a testa. Compagnia ottima come sempre. All’arrivo a Bucarest abbiamo ritirato la macchina noleggiata tramite RentalCars con Avis e consegnata poi all’aeroporto di Cluj-Napoca (costo: 330 euro con chilometraggio illimitato, seggiolino portato da casa e imbarcato gratuitamente, la macchina era nuovissima, una Skoda Rapid comoda e con un bagagliaio enorme). Abbiamo dormito 2 notti all’Ibis Styles Erba, in zona periferica ma a 10 minuti a piedi dalla fermata della metro. Hotel pulito, avevamo un camera gigantesca, colazione inclusa, personale attento con i bambini (hanno regalato anche due macchinine a mio figlio!), insomma stra promosso. E si è rivelato la scelta azzeccata, guidare a Bucarest sarebbe stato devastante! Tanto traffico, manovre spesso azzardate, unica cosa positiva che ho notato è che i romeni si fermano all’istante per farti attraversare sulle strisce pedonali. Da noi spesso non succede! #bucarest: che dirvi, nonostante avessi letto opinioni contrastanti, a me è piaciuta: mi sono piaciuti i suoi contrasti, il palazzo in stile rinascimentale accanto a un altro fatiscente, la modernità accanto all’austera architettura socialista, il suo centro storico restaurato e pieno di localini, il palazzo del Parlamento nella sua maestosità, la chiesa dell’antica corte principesca con le sue fantastiche decorazioni, la tranquillità del parco Cismigiu (e la frescura visto che erano 35 gradi!). Mio figlio ha apprezzato molto i giochi del parco Izvor davanti al Parlamento e la libreria Carousel in centro: andateci è un luogo fantastico! E ovviamente per mangiare tappa al Caru Cu Bere e al ristorante Excalibur: due ristoranti che avevo letto qui, quindi grazie a voi!! Il 9 agosto siamo partiti per il nostro OTR direzione #transilvania e abbiamo fatto la prima sosta a Sinaia per visitare #castelpeles, bel castello anche se pieno di gente. Purtroppo abbiamo trovato molti turisti nelle zone più battute, ma ce lo aspettavamo, d’altronde il periodo è quello che è…nota positiva: finalmente un po’ di fresco dopo il caldo di Bucarest! Mangiamo vicino Sinaia, a Busteni al ristorante Casa Magica: cucina tradizionale a prezzi bassissimi! Consigliato! Per mangiare abbiamo sempre speso pochissimo (25, max 30 euro in 4) e assaggiato di tutto, cucina romena top! Seconda tappa della giornata #rasnov, con la sua fortezza arroccata su un’altura dove siamo arrivati con un trattore-trenino che ha esaltato mio figlio, così come le more e i lamponi che ci siamo mangiati lungo la strada! 😁 Al ritorno tappa obbligata al Dino Park, molto carino, ci siamo divertiti anche io e il babbo!! Abbiamo dormito a #bran, così da arrivare la mattina dopo molto presto al castello perché ci aspettavamo molta gente (come in effetti è stato!). Vi consiglio il Bran Chalet: un b&b rustico ma pulito, dalle camere ampie e con una meravigliosa vista sul castello..di notte meraviglioso!!! Il proprietario, Gabriel, parla italiano, è gentilissimo e molto disponibile: abbiamo anche mangiato al suo ristorante, cucina ottima! Il giorno seguente visita al castello: la cosa che è piaciuta di più a mio figlio (e a mio marito!) è stato il #timetunnel: un ascensore ti porta nei sotterranei dove ci sono immagini interattive dei protagonisti del castello, con musica e atmosfera..carino, ma molto kitsch secondo me! L’esterno del castello è bello, c’è un bel parco con un laghetto e la possibilità di riposarsi un po’ e tante ma tante bancarelle di souvenirs con Dracula in tutte le salse! 😆 Dopo il pranzo a Bran, siamo ripartiti verso #brasov dove abbiamo alloggiato al b&b Casa Reims: suite mansardata, la nonna nella sua camera aveva anche la vasca idromassaggio, unica pecca la colazione un po’ scarsa, ma sicuramente promosso! Brasov è una bella città, piena di gente, dai grandi viali e con una piazza fulcro della vita cittadina. Qui abbiamo mangiato al ristorante Sergiana, consigliato! Il giorno seguente ci siamo diretti verso Sibiu. Assolutamente da menzionare lungo la strada #fagaras, dalla bella fortezza circondata da un fossato e salici piangenti..lì vicino, la cattedrale ortodossa in cui abbiamo assistito a una parte della funzione religiosa (era domenica mattina) ed è stato molto suggestivo! Di fronte alla cattedrale un carinissimo parco giochi dove mio figlio ha scorrazzato per un po’! Imperdibile anche la #transfagarasan: noi l’abbiamo percorsa per una ventina di km, fino alla cascata Balea, poi avremmo voluto prendere la funivia fino al lago Balea ma la nonna non si è sentita bene purtroppo e così abbiamo desistito. Fortunatamente si è tutto risolto abbastanza velocemente (probabilmente un lieve malore dovuto all’altitudine) e così siamo ridiscesi e abbiamo pranzato in un ristorante lungo la strada senza infamia e senza lode. Abbiamo poi proseguito verso #sibiu dove abbiamo dormito alla pensione Casa Aurelia: l’alloggio più scadente dove siamo stati, camere caldissime, colazione buona e personale molto gentile, ma non mi sento di consigliarlo come per gli altri alloggi..Sibiu, invece, mi ha rapito il cuore: città meravigliosa!! Elegante, raffinata, con le sue tre stupende piazze incastonate tra casette colorate dai tetti spioventi 😍 Da Sibiu abbiamo percorso un tratto di Transilvania che ho amato alla follia: i villaggi sassoni, con i carretti trainati da cavalli, i greggi di pecore che attraversano la strada, le persone che prendono l’acqua dal pozzo..andate ad #almavii, un villaggio piccolissimo e affascinante! La strada per arrivarci non è delle migliori, ma vale la pena..eravamo gli unici turisti! Abbiamo anche visitato #biertan con la sua chiesa fortificata patrimonio UNESCO, quindi più turistica ma ugualmente interessante. Dopo il pranzo al ristorante medievale di Biertan siamo arrivati a #sighisoara, altra perla dalle strade acciottolate e dall’atmosfera magica. Qui abbiamo dormito alla guesthouse Alte Post dove abbiamo anche cenato: ottima!! A Sighisoara c’è la casa natale di Dracula, mio figlio, inizialmente impressionato, ora è la cosa che ricorda di più..non vi svelo il perché! 😂 Il penultimo giorno siamo risaliti ancora verso nord visitando #targumures che non ci ha colpito particolarmente fino a #turda dove siamo stati alle miniere di sale e abbiamo fatto il bagno nei laghetti di sale esterni: entrambe le cose sono state entusiasmanti, mio figlio le ha amate tantissimo! Nella sala sotterranea delle miniere ci sono giochi per bambini, minigolf, bowling, ping pong, biliardo e una ruota panoramica su cui siamo saliti..ci sono perfino barchette a remi! Ovviamente anche la miniera era abbastanza affollata, ma secondo me imperdibile! Ultima tappa: #clujnapoca dove abbiamo dormito all’hotel Confort, promosso a pieni voti!! Da lì una passeggiata di circa 10 minuti conduce al centro che abbiamo visitato l’ultimo giorno prima di ripartire. Città carina, piena di giovani e di vita, dal piccolo centro ma da visitare. Conclusioni: viaggio assolutamente da fare, dai bei paesaggi, con città incantevoli, massima attenzione per i bambini e soprattutto persone dagli sguardi sinceri e gentilissime!! Partenza da Ancona con scalo a Monaco, andata su Bucarest e ritorno da Cluj-Napoca, voli Lufthansa prenotati a febbraio a 200 euro a testa. Compagnia ottima come sempre. All’arrivo a Bucarest abbiamo ritirato la macchina noleggiata tramite RentalCars con Avis e consegnata poi all’aeroporto di Cluj-Napoca (costo: 330 euro con chilometraggio illimitato, seggiolino portato da casa e imbarcato gratuitamente, la macchina era nuovissima, una Skoda Rapid comoda e con un bagagliaio enorme). Abbiamo dormito 2 notti all’Ibis Styles Erba, in zona periferica ma a 10 minuti a piedi dalla fermata della metro. Hotel pulito, avevamo un camera gigantesca, colazione inclusa, personale attento con i bambini (hanno regalato anche due macchinine a mio figlio!), insomma stra promosso. E si è rivelato la scelta azzeccata, guidare a Bucarest sarebbe stato devastante! Tanto traffico, manovre spesso azzardate, unica cosa positiva che ho notato è che i romeni si fermano all’istante per farti attraversare sulle strisce pedonali. Da noi spesso non succede! #bucarest: che dirvi, nonostante avessi letto opinioni contrastanti, a me è piaciuta: mi sono piaciuti i suoi contrasti, il palazzo in stile rinascimentale accanto a un altro fatiscente, la modernità accanto all’austera architettura socialista, il suo centro storico restaurato e pieno di localini, il palazzo del Parlamento nella sua maestosità, la chiesa dell’antica corte principesca con le sue fantastiche decorazioni, la tranquillità del parco Cismigiu (e la frescura visto che erano 35 gradi!). Mio figlio ha apprezzato molto i giochi del parco Izvor davanti al Parlamento e la libreria Carousel in centro: andateci è un luogo fantastico! E ovviamente per mangiare tappa al Caru Cu Bere e al ristorante Excalibur: due ristoranti che avevo letto qui, quindi grazie a voi!! Il 9 agosto siamo partiti per il nostro OTR direzione #transilvania e abbiamo fatto la prima sosta a Sinaia per visitare #castelpeles, bel castello anche se pieno di gente. Purtroppo abbiamo trovato molti turisti nelle zone più battute, ma ce lo aspettavamo, d’altronde il periodo è quello che è…nota positiva: finalmente un po’ di fresco dopo il caldo di Bucarest! Mangiamo vicino Sinaia, a Busteni al ristorante Casa Magica: cucina tradizionale a prezzi bassissimi! Consigliato! Per mangiare abbiamo sempre speso pochissimo (25, max 30 euro in 4) e assaggiato di tutto, cucina romena top! Seconda tappa della giornata #rasnov, con la sua fortezza arroccata su un’altura dove siamo arrivati con un trattore-trenino che ha esaltato mio figlio, così come le more e i lamponi che ci siamo mangiati lungo la strada! 😁 Al ritorno tappa obbligata al Dino Park, molto carino, ci siamo divertiti anche io e il babbo!! Abbiamo dormito a #bran, così da arrivare la mattina dopo molto presto al castello perché ci aspettavamo molta gente (come in effetti è stato!). Vi consiglio il Bran Chalet: un b&b rustico ma pulito, dalle camere ampie e con una meravigliosa vista sul castello..di notte meraviglioso!!! Il proprietario, Gabriel, parla italiano, è gentilissimo e molto disponibile: abbiamo anche mangiato al suo ristorante, cucina ottima! Il giorno seguente visita al castello: la cosa che è piaciuta di più a mio figlio (e a mio marito!) è stato il #timetunnel: un ascensore ti porta nei sotterranei dove ci sono immagini interattive dei protagonisti del castello, con musica e atmosfera..carino, ma molto kitsch secondo me! L’esterno del castello è bello, c’è un bel parco con un laghetto e la possibilità di riposarsi un po’ e tante ma tante bancarelle di souvenirs con Dracula in tutte le salse! 😆 Dopo il pranzo a Bran, siamo ripartiti verso #brasov dove abbiamo alloggiato al b&b Casa Reims: suite mansardata, la nonna nella sua camera aveva anche la vasca idromassaggio, unica pecca la colazione un po’ scarsa, ma sicuramente promosso! Brasov è una bella città, piena di gente, dai grandi viali e con una piazza fulcro della vita cittadina. Qui abbiamo mangiato al ristorante Sergiana, consigliato! Il giorno seguente ci siamo diretti verso Sibiu. Assolutamente da menzionare lungo la strada #fagaras, dalla bella fortezza circondata da un fossato e salici piangenti..lì vicino, la cattedrale ortodossa in cui abbiamo assistito a una parte della funzione religiosa (era domenica mattina) ed è stato molto suggestivo! Di fronte alla cattedrale un carinissimo parco giochi dove mio figlio ha scorrazzato per un po’! Imperdibile anche la #transfagarasan: noi l’abbiamo percorsa per una ventina di km, fino alla cascata Balea, poi avremmo voluto prendere la funivia fino al lago Balea ma la nonna non si è sentita bene purtroppo e così abbiamo desistito. Fortunatamente si è tutto risolto abbastanza velocemente (probabilmente un lieve malore dovuto all’altitudine) e così siamo ridiscesi e abbiamo pranzato in un ristorante lungo la strada senza infamia e senza lode. Abbiamo poi proseguito verso #sibiu dove abbiamo dormito alla pensione Casa Aurelia: l’alloggio più scadente dove siamo stati, camere caldissime, colazione buona e personale molto gentile, ma non mi sento di consigliarlo come per gli altri alloggi..Sibiu, invece, mi ha rapito il cuore: città meravigliosa!! Elegante, raffinata, con le sue tre stupende piazze incastonate tra casette colorate dai tetti spioventi 😍 Da Sibiu abbiamo percorso un tratto di Transilvania che ho amato alla follia: i villaggi sassoni, con i carretti trainati da cavalli, i greggi di pecore che attraversano la strada, le persone che prendono l’acqua dal pozzo..andate ad #almavii, un villaggio piccolissimo e affascinante! La strada per arrivarci non è delle migliori, ma vale la pena..eravamo gli unici turisti! Abbiamo anche visitato #biertan con la sua chiesa fortificata patrimonio UNESCO, quindi più turistica ma ugualmente interessante. Dopo il pranzo al ristorante medievale di Biertan siamo arrivati a #sighisoara, altra perla dalle strade acciottolate e dall’atmosfera magica. Qui abbiamo dormito alla guesthouse Alte Post dove abbiamo anche cenato: ottima!! A Sighisoara c’è la casa natale di Dracula, mio figlio, inizialmente impressionato, ora è la cosa che ricorda di più..non vi svelo il perché! 😂 Il penultimo giorno siamo risaliti ancora verso nord visitando #targumures che non ci ha colpito particolarmente fino a #turda dove siamo stati alle miniere di sale e abbiamo fatto il bagno nei laghetti di sale esterni: entrambe le cose sono state entusiasmanti, mio figlio le ha amate tantissimo! Nella sala sotterranea delle miniere ci sono giochi per bambini, minigolf, bowling, ping pong, biliardo e una ruota panoramica su cui siamo saliti..ci sono perfino barchette a remi! Ovviamente anche la miniera era abbastanza affollata, ma secondo me imperdibile! Ultima tappa: #clujnapoca dove abbiamo dormito all’hotel Confort, promosso a pieni voti!! Da lì una passeggiata di circa 10 minuti conduce al centro che abbiamo visitato l’ultimo giorno prima di ripartire. Città carina, piena di giovani e di vita, dal piccolo centro ma da visitare. Conclusioni: viaggio assolutamente da fare, dai bei paesaggi, con città incantevoli, massima attenzione per i bambini e soprattutto persone dagli sguardi sinceri e gentilissime!!

E’ davvero tanto tempo che non scrivo un mio pensiero in questo blog, ma i mesi passano velocemente e io neanche me ne accorgo, presa dai mille impegni quotidiani e dal lavoro che amo. Oggi, però, sento l’esigenza di fare una riflessione. In questi giorni sono successi diversi episodi che ho vissuto in prima persona, di cui ho ascoltato i racconti, di cui ho letto articoli sconclusionati. Sono successi episodi che mi hanno toccato nel profondo perché coinvolgono persone che vedo ogni giorno, con cui cerco di instaurare una relazione, che cerco di conoscere più a fondo per migliorarmi e per crescere sia professionalmente che umanamente. Non posso giudicare, non riesco neanche a mettermi completamente nei loro panni perché ho la fortuna di non aver mai affrontato ciò che hanno dovuto sopportare, perché ho l’immensa fortuna di essere nata in Italia. Non posso però più sentire la frequente litania di questi giorni, mi ha stancato. “Aiutiamoli a casa loro”. Ma quale casa? Vorreste provare a passare anche un solo giorno vivendo in una baracca o per strada? Vorreste provare le intense emozioni di attraversare il deserto su un camion senza acqua né cibo costretti a vendere anche il vostro corpo pur di sopravvivere e arrivare in Libia? Oppure vi piacerebbe essere imprigionati subendo le più dolorose violenze e torture o che le infliggano ai vostri figli o alle vostre mogli davanti ai vostri occhi? E quando, per puro caso o fortuna, riuscite ad arrivare nell’Europa dei sogni, quella di cui avete tanto sentito parlare, quella che finalmente potrà aiutarvi a sanare le vostre ferite, scoprite che dovete far fronte a sguardi duri e parole cattive, a ” no, non ti posso affittare la mia casa, sei straniero e non hai neanche un lavoro”, a “ma di che lamenti? Prendi pure i soldi e non fai niente… ma non potevi andare in un altro paese o restare a casa tua?”… e lì che cominci a pensare di non farcela, sarà troppo difficile, ti tornano in mente i ricordi di quel viaggio che non sai come sei riuscito a sopportare, di quelle violenze che hai subito, di quel mare che ti ingoiava. Ed è proprio in quella Europa che sognavi che inizia il peggio. E’ proprio in quella Italietta che ti guarda di traverso che farai fatica a sentirti accolto. E allora cosa ti rimane? Nulla, solo disperazione, tanto dolore e nessuna speranza. Ti capisco perché cerco di aiutarti ogni giorno, ma so anche che c’è chi non riesce a vedere al di là dell’apparenza, al di là di uno sguardo assente o talvolta aggressivo, al di là di un muro compatto che nasconde una storia che nessuno vorrebbe ascoltare.
L‘Università Telematica Internazionale Uninettuno ha attivato il portale University for refugees -istruzione senza confini, sportello informatico per rifugiati ed immigrati in collaborazione con Unire per Unire, movimento internazionale, transculturale e interprofessionale, Co-Mai, comunità del mondo arabo in Italia e AMSI, associazione dei medici di origine straniera. L’università, forte della sua esperienza nell’ambito della cooperazione internazionale e della multiculturalità, offre 50 borse di studio, a persone riconosciute con la status di rifugiato e permette di iscriversi in maniera gratuita a corsi universitari online riconosciuti in Europa e in altri 11 Paesi.

Questa formula fa parte del programma School Language Assistant, promosso e regolamentato dal Governo Federale Australiano. Il suo scopo è permettere alle scuole primarie e secondarie australiane di accogliere una persona di cultura e lingua straniera per una durata di massimo 12 mesi al fine di dare agli studenti l’opportunità di entrare in contatto da vicino con una nuova cultura e con le sfumature di una lingua straniera.
European Freelancers Week was inspired by several local events in different countries. In Italy, the first Freelance Day was held in 2013 in Torino, supported by ACTA. In the United Kingdom, IPSE has long organized National Freelancers Day. It’s time independent workers across Europe got their own similar events!
Eccomi qui! Sono tornata! E stavolta sono tornata nel vero senso della parola. Finalmente, dopo un anno di lavoro, le ferie… un miraggio di cui avevo estremamente bisogno. Ebbene, quest’anno la mia meta è stata la Svizzera, un piccolo lembo di terra, ordinato, preciso, pulito e ricco di cose da scoprire. Città stupende, come Lucerna, meraviglie della natura, come le cascate del Reno, tradizionali paesi di montagna, come Gruyères, ottime specialità culinarie, dalla fondue al rosti. Ma sono qui a scrivervi perché, oltre a tutto ciò, ho scoperto di nuovo la bellezza di immergermi in un universo di lingue. Nel Ticino l’italiano, la madrelingua, poi su a nord e nella capitale Berna il tedesco (che mastico poco ma che sostituisco volentieri con l’inglese), per finire con il dolce francese nella zona di Ginevra e del suo splendido lago. Non dimentichiamo che in Svizzera si parla anche il romancio, in una zona che però visiterò un’altra volta, nel cantone dei Grigioni, quello famoso di Saint Moritz. Insomma, di nuovo mille e una lingua. Cambiare lingua nell’arco di qualche giorno mi ha fatto emozionare, mi ha coinvolto come solo le lingue sanno fare, con la loro musicalità, la loro eterogeneità e ciò che più mi ha colpito è che a ogni lingua si abbinava perfettamente un luogo, un sapore, un odore, il volto di una persona. Dal calore del Ticino e di Lugano, circondata da un lago orlato da palme, fino all’architettura a bovindi di Sciaffusa, al dolce sapore dei formaggi e delle crèpes della riviera. Ma quale riviera direte voi? E sì, il lungolago del Lac Léman (ovvero il lago di Ginevra) è la riviera francese in cui si susseguono vigneti a perdita d’occhio, in cui i bistrot fanno a gara con quelli parigini e la musica jazz risuona per le strade di Montreux, la città di Freddy (Mercury ovviamente, non Krueger). Ed è lungo la riviera, con il suo francese svizzero, che ho chiuso gli occhi, gustando un’ottima salade nicoise, e mi sono immaginata in un tipico ambiente della Francia del sud. La cadenza della lingua, la sua dolcezza, che amo in modo particolare, mi hanno fatto sognare… e avrò sempre un ricordo di questo paese legato alla sua molteplicità di aspetti, alle sue mille e una lingua che lo caratterizzano e differenziano dandogli un tocco di originalità che, nel mio immaginario di una Svizzera di banche e orologi a cucù, non avrei mai potuto pensare. Grazie Svizzera. Danke. Merci. Engraziel.