India del Nord

Nel 2010 si è realizzato uno dei miei sogni. Per verificare leggete qui! E’ uno scritto del 2007, in cui descrivo quello che poi sarà il mio viaggio di tre anni dopo. Il girovagare per una piccola parte di quello che è il subcontinente indiano mi rimarrà sempre impresso nel cuore e nel cervello. Le emozioni provate sono state tante e spesso contrastanti, dall’angoscia e l’infinita tristezza (che poi si sono trasformate in vero malessere fisico) per la miseria della gente, per la sporcizia delle strade e delle case, alla serenità nel vedere quei volti sorridenti e tranquilli, seppur privati di quelli che noi consideriamo beni primari. La calma, la pace interiore, la devozione agli dei, non so cosa sia ciò che rimane dopo uno sguardo indiano. Da Delhi, passando per Jaipur e Fatehpur Sikri, fino ad Agra e allo spettacolare Taj Mahal, poi in treno fino a Gwalior e Khajuraho con i suoi templi erotici, Orccha e infine Varanasi, culla dell’induismo e meta sacra per i pellegrini che si bagnano nel Gange. Tanti odori, sapori, mille rumori, mucche, mercati, pane, spezie, pollo tandoori, elefanti, scimmie, polvere, acqua, vita. L’India mi ha completamente stravolto tutti e cinque i sensi.

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