Nel 2006 ho intrapreso l’avventura uzbeka: un paese di cui a stento riuscivo a pronunciare il nome, ma che mi aveva sempre affascinato per la leggendaria Samarcanda e le gesta del grande Tamerlano, che fino ad allora avevo solo studiato sui libri. Ma l’Uzbekistan non è solo questo: ci sono Khiva, con la sua pacatezza e tranquillità tanto da sembrare non vera, Bukhara, con la sua sacralità e le sue cupole color del cielo, Tashkent, la capitale e detentrice del Corano più antico del mondo. E quindi che altro dirvi se non…
“Corri cavallo, corri ti prego fino a Samarcanda io ti guiderò non ti fermare, vola ti prego corri come il vento che mi salverò… oh oh cavallo, oh oh cavallo, oh oh cavallo, oh oh cavallo, oh oh”. Roberto Vecchioni