University for refugees – istruzione senza confini

downloadL‘Università Telematica Internazionale Uninettuno ha attivato il portale University for refugees -istruzione senza confini, sportello informatico per rifugiati ed immigrati in collaborazione con Unire per Unire, movimento internazionale, transculturale e interprofessionale, Co-Mai, comunità del mondo arabo in Italia e AMSI, associazione dei medici di origine straniera. L’università, forte della sua esperienza nell’ambito della cooperazione internazionale e della multiculturalità, offre 50 borse di studio, a persone riconosciute con la status di rifugiato e permette di iscriversi in maniera gratuita a corsi universitari online riconosciuti in Europa e in altri 11 Paesi.
“E’ una grande iniziativa”dice Emilia Gridà Cucco Gangi, responsabile dell’ufficio stampa di Uninettuno “Si può accedere al portale da qualsiasi device ed è fruibile in italiano, arabo, francese e inglese. Questo consente allo studente di usufruire del servizio da ogni paese e in qualsiasi momento”.

Per ottenere una borsa bisogna:

  • andare sul portale alla parte dedicata al riconoscimento titoli di studio,
  • premere il pulsante riconoscimento titoli di studio per rifugiati senza documentazione
  • compilare quattro moduli:

– scheda dati anagrafici,  

– scheda dati diploma,

– scheda dati laurea,

– scheda dati laurea non conseguita. 

Questa ultima sezione permette di continuare il percorso accademico intrapreso nel proprio Paese, la domanda verrà infatti inviata ad un’apposita commissione internazionale di esperti che hanno il compito di verificarla e di valutare il candidato. Maria Amata Garito, rettore di Uninettuno, spiega: “I rifugiati scappando da aree di guerra, spesso non possono presentare la documentazione cartacea per questo la nostra università ha istituito questo gruppo multidisciplinare in grado di reintegrare gli studenti al giusto livello della loro carriera universitaria grazie a un semplice colloquio”.
E’ il caso di Harout insegnante trentenne siriano, di Aleppo, ora rifugiato in Libano, laureato in chimica nel suo Paese che si è iscritto a ingegneria informatica e si sente rinato grazie a questa seconda opportunità.

L’iniziativa, proposta nel 2015, è stata realizzata grazie alla sinergia tra le diverse associazioni che da anni hanno a cuore la cooperazione e l’integrazione, per riqualificare l’immagine degli immigrati, troppo spesso strumentalizzata in negativo. Il protocollo d’intesa è stato firmato dal presidente di Uniti per Unire, professor Foad Aodi e dal rettore di Uninettuno, Maria Amata Garito alla presenza dell’ambasciatore della lega araba.

“La sorpresa più grande è stata quella che il servizio, pensato per rifugiati in Italia, ha avuto invece una grande adesione anche all’estero” afferma Maria Amata Garito “essendo un’università telematica, abbiamo videoregistrazioni di docenti internazionali in più lingue. Un ragazzo siriano in Germania ha infatti dichiarato di essersi candidato per il progetto dopo aver visto che tra i docenti c’era un suo vecchio professore di Aleppo che non aveva più potuto seguire per via della guerra”.

Sul portale è attiva anche una sezione di consulenza medica in collaborazione con l’Amsi, al momento solo nel Lazio, che prevede 30-40 medici a disposizione online per tutti quelli vi si rivolgono.
“Siamo partiti dall’esperienza degli ambulatori Amsi per gli stranieri attivi nelle Asl di Roma dal 2002”- afferma il presidente di Uniti per unire.
Il rettore vorrebbe che il portale fosse disponibile nei centri d’accoglienza in maniera che nell’attesa i ragazzi possano accedere alle schede che danno informazioni sui livelli di istruzione. “Sarebbe interessante anche sviluppare una sezione sulla competenza professionale”- aggiunge.
Infine, a Istruzione senza confini  non potevano mancare una sezione di lingua araba e italiana:
“E’ importante che ci sia una reciproca comprensione per una convivenza pacifica.” – afferma la Garito- “Speriamo di essere utili per un’integrazione costruttiva per tutte e due le parti”.

tratto da piuculture.it

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TableT, il primo tavolo italiano dei traduttori

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State lavorando a una traduzione e avete un problema che vi blocca, una parola chiave che non vi viene, uniformazioni che non vi convincono? La vostra traduzione sta venendo benissimo ma avete lo stesso voglia di confrontarvi con i colleghi? Volete fare una proposta editoriale e avete bisogno di un consiglio? Avete trovato un articolo interessante sulla traduzione e ne volete discutere? Venite al TableT, il Tavolo dei Traduttori!

Al TableT, che si riunirà ogni mese al Laboratorio Formentini, troverete colleghi con più o meno anni di esperienza con cui discutere e confrontarvi sui temi pratici e teorici della traduzione. Nei TableT multilingue incontrerete colleghi che traducono da tutte le lingue verso l’italiano, ma saranno lanciati anche TableT monolingua per chi traduce per esempio dall’inglese (TableT_EN) e dal tedesco (TableT_DE) o dall’italiano verso tutte le altre lingue (TableT_IT).

L’idea del Tavolo dei Traduttori richiama lo Stammtisch tedesco, una riunione informale – e naturalmente conviviale – di persone che si incontrano a cadenza regolare per chiacchierare su questioni di interesse comune. Nella sola Germania vengono organizzati ogni mese – dalla BDÜ, l’associazione tedesca dei traduttori, ma anche su iniziativa spontanea – una ventina di “tavoli” dedicati alla traduzione. Il TableT del Formentini, organizzato da AITI e STradE, sarà il primo tavolo italiano dei traduttori.

Se volete saperne di più, non perdete l’occasione di partecipare al lancio del primo Stammtisch italiano sulla traduzione, che si terrà venerdì 20 gennaio 2017 dalle ore 17.30 al Laboratorio Formentini.

Il TableT è pronto, APParecchiamolo con le nostre idee!

Per rispettare la tradizione conviviale dello Stammtisch, la presentazione del TableT
sarà accompagnata da cibo e libagioni

Laboratorio Formentini per l’editoria
Via Formentini 10 – Milano (MM2 Lanza)

Il TableT è aperto a tutti i traduttori, per informazioni scrivere a aiti.strade@laboratorioformentini.it

Per iscrizioni compilare il  modulo apposito.

tratto da aiti.org

Insegnare italiano in Australia? Ecco come fare!

Sydney Opera House.jpgQuesta formula fa parte del programma School Language Assistant, promosso e regolamentato dal Governo Federale Australiano. Il suo scopo è permettere alle scuole primarie e secondarie australiane di accogliere una persona di cultura e lingua straniera per una durata di massimo 12 mesi al fine di dare agli studenti l’opportunità di entrare in contatto da vicino con una nuova cultura e con le sfumature di una lingua straniera.

Le scuole australiane invitano quindi i giovani volontari ad assistere i professori del posto durante le lezioni e le attività didattiche legate ad aspetti linguistici o culturali. I Teacher Assistant dovranno essere di lingua madre italiana, francese, tedesca o cinese ed essere pronti a impegnarsi a tempo pieno all’interno di una scuola locale, per 30-35 ore alla settimana.

In cambio delle ore di assistenza all’insegnamento, usufruirai dei seguenti vantaggi non trascurabili:

  • l’occasione unica di scoprire il modo di vivere degli australiani
  • la possibilità di praticare la lingua inglese
  • l’opportunità di aggiungere un’esperienza lavorativa al tuo CV
  • vitto (mezza pensione) e alloggio
  • trasporto dall’abitazione alla scuola incluso il primo giorno
  • certificato di partecipazione rilasciato direttamente dalla scuola a fine programma.

Il focus del programma è lo scambio pedagogico, che sia prettamente linguistico o anche interculturale. Se hai esperienza, qualifiche, interessi o studi in un determinato settore (sport, musica, arte, moda, teatro…) potrai anche affiancare i professori in materie affini, la tua esperienza di insegnamento potrà così essere ancora più ricca, come più ricco sarà il tuo contributo agli studenti australiani!


La durata varia in base al periodo dell’anno: 

  • arrivo in gennaio o febbraio: 1 “term” (+/- 3 mesi) o 1 “semester” (+/- 5 mesi)
  • arrivo in aprile o maggio: 1 “term” (+/- 2 mesi) o 1 “semester” (+/- 5 mesi)
  • arrivo in luglio: 1 “term” (+/- 2 mesi) o 1 “semester” (+/- 5 mesi)
  • arrivo in ottobre: 1 “term” (+/- 2 mesi)

Attenzione:

  • La durata esatta del programma dipende dalle scuole e dagli stati e può variare di +/- 15 giorni da un posto all’altro.
  • L’abbinamento con la scuola può anche avvenire a ridosso della data di partenza, non possiamo quindi garantire la possibilità di acquistare il volo con molto anticipo.

(**) Se desideri restare più a lungo in una scuola come Teacher Assistant (7, 8 o 11 mesi), questo è possibile MA le condizioni sono molto più rigide!

  • altro tipo di visto (special program visa) più complesso e più lungo da ottenere
  • iscriversi 5 mesi prima della data di partenza
  • devi fare o aver fatto studi nel campo dell’insegnamento (o avere almeno 12 mesi di esperienza nell’insegnamento)
  • non potrai ricercare un altro lavoro sul posto, dopo la fine del tuo programma
  • possibile unicamente a gennaio (fino a 11 mesi) e maggio (fino a 8 mesi)

tratto da https://www.wep.it/trovare-un-lavoro-stage-alla-pari/inglese/australia/teacher-assistant

European Freelancers Week, un’occasione per farsi conoscere!

download  European Freelancers Week was inspired by several local events in different countries. In Italy, the first Freelance Day was held in 2013 in Torino, supported by ACTA. In the United Kingdom, IPSE has long organized National Freelancers Day. It’s time independent workers across Europe got their own similar events!

In 2016 a group of activists from several EU freelancers organizations got together to plan EFW. The idea was to create a single week in which many events would take place in different cities across Europe with the common goal of bringing together independent professionals. Events could be proposed by anybody, as long as they gave freelancers the chance to inspire, connect, learn, promote, co-create and get active.

The events will inspire freelancers to join together to improve their independent careers through learning, skill sharing, networking and political action.

Anyone can propose an event to be added to the calendar. Event formats include talks, workshops and networking sessions.

The first EFW will be held from October 17 – 23 2016. Get involved!

Info at http://freelancersweek.org/ 

Mediterraneo in Traduzione: I edizione a Messina – 11/16 luglio 2016

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Mediterraneo in Traduzione è una scuola estiva di traduzione dalle lingue del Mediterraneo. Per la I edizione le lingue scelte sono francese, arabo, ebraico e turco. Altre lingue seguiranno nelle prossime edizioni: greco, serbo, sloveno, albanese e spagnolo.

I laboratori di traduzione sono rivolti a chi – già in possesso di un’ottima conoscenza delle lingue di lavoro – voglia conoscere o approfondire questioni e implicazioni legate al passaggio (culturale, linguistico, grammaticale) di queste lingue in italiano.

I laboratori affronteranno un tema comune declinato in testi proposti dalle workshop leader Elisabetta Bartuli per l’arabo, Yasmina Melaouah per il francese maghrebino,Alessandra Shomroni per l’ebraico e Şemsa Gezgin per il turco. Le traduzioni eseguite dagli studenti con la supervisione delle workshop leader saranno alla fine riunite in una pubblicazione a cura della casa editrice Mesogea.

Il lavoro sui testi sarà integrato da due seminari dedicati ad argomenti spesso trascurati nella formazione dei traduttori, ma essenziali per il loro bagaglio culturale e professionale: un seminario sulla revisione tenuto da Giovanna Scocchera; e un seminario di grammatica (italiana) per traduttori tenuto da Mariarosa Bricchi.

Il testo oggetto del laboratorio sarà inviato una ventina di giorni prima dell’inizio della Scuola e i partecipanti non dovranno tradurlo individualmente, ma leggerlo in maniera molto approfondita e condurre le eventuali ricerche lessicali o documentali che permettano la massima comprensione possibile del testo. In sede di laboratorio poi si imposterà e si farà la traduzione sotto la guida della workshop leader. I laboratori di traduzione saranno integrati da docenti “itineranti” per consigli sulla redazione, revisione, lettura finale ecc.

Comitato scientifico: Stefano Arduini, Elisabetta Bartuli, Mariarosa Bricchi, Yasmina Melaouah, Caterina Pastura, Giuliana Schiavi.

Promotori: Fondazione Universitaria San Pellegrino, SSML di VicenzaMesogea.

Informazioni

Iscrizione: i laboratori di traduzione prevedono un minimo di 4 e un massimo di 15 partecipanti per ciascuna lingua.  La richiesta di partecipazione viene fatta inviando una email all’indirizzo mit@fusp.it specificando la lingua e allegando il proprio CV entro il 31 maggio 2016. L’accettazione della partecipazione verrà confermata entro il 7 giugno 2016.

Quota di partecipazione: il costo del seminario di traduzione è fissato in €450 e comprende oltre all’intero programma della Summer School, tutti i pranzi, i coffee break, la cena del venerdì sera e il servizio navetta o trasporto dagli alloggi alla sede di lavoro.

Alloggio: quanto prima sarà reso disponibile un elenco di alberghi e B&B convenzionati con Mediterraneo in Traduzione.

Per ulteriori delucidazioni scrivere a mit@fusp.it oppure telefonare al +39 0444 545475 dal martedì al sabato, dalle 9 alle 17 (orario continuato).

Per informazioni approfondite consultate Mediterraneo in Traduzione.

tratto da traduzione-editoria.fusp.it

Il premio Babel-Booksinitaly: ecco come partecipare

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Grazie alla nuova collaborazione con il Laboratorio Formentini per l’editoria e Booksinitaly, dal 2016 il Premio Babel per la traduzione diventa il Premio Babel-Booksinitaly e guadagna una nuova sezione: al premio per un giovane traduttore letterario italiano meritevole di attenzione, si aggiunge il premio per un traduttore letterario straniero a coronamento di una carriera dedicata alla traduzione di autori italiani.

Il premio sarà assegnato un anno al giovane traduttore italiano e un anno al traduttore straniero. L’edizione 2016 del premio sarà dedicata al giovane traduttore letterario italiano.

Il premio per il giovane traduttore ha una dotazione di 3.000 €. Il premiato beneficerà anche di una residenza di una settimana presso la Casa dei traduttori di Looren (Svizzera), partner del premio fin dal suo concepimento.

Le opere, pubblicate tra il luglio 2015 e il giugno 2016, dovranno pervenire in pdf (testo tradotto e testo originale) al seguente indirizzo e-mail: babel.booksinitaly@laboratorioformentini.it entro e non oltre il 30 giugno 2016, corredate dal cv del traduttore. Una copia cartacea deve essere spedita alla Segreteria del Premio al seguente indirizzo: Via Formentini 10, 20121 Milano, tel. 02 49517840, mail alberto.marchioretto@laboratorioformentini.it.

In data 15 ottobre 2016 verranno resi pubblici i nomi dei finalisti. I vincitori parteciperanno alla cerimonia di premiazione, che avrà luogo durante l’edizione 2016 di BookCity Milano (17- 20 Novembre 2016).

La giuria del premio è composta da quattro traduttrici di chiara fama, che da diversi anni svolgono anche un intenso e prezioso lavoro di formazione per i giovani, sia come insegnanti in corsi universitari e master di II livello sia come curatrici di libri: Ilide Carmignani, Franca Cavagnoli (Presidente), Yasmina Melaouah e Ada Vigliani.

Per il regolamento http://babelfestival.com/premi/ 

Come diventare traduttore letterario?

downloadDa febbraio 2016 riapre lo Sportello di orientamento alla professione di traduttore letterario presso la Casa delle Traduzioni di Roma a cura di Marina Rullo(Biblit.it).
Gli incontri avranno luogo il mercoledì, dalle ore 11.00 alle 13.00, in via degli Avignonesi 32, secondo il seguente calendario:
3 febbraio, 2 marzo, 6 aprile, 4 maggio.
Lo sportello ha lo scopo di offrire a studenti di traduzione e aspiranti traduttori una panoramica sugli aspetti principali della professione di traduttore letterario. Punto di riferimento regolare fornisce, per quanto possibile, una consulenza personalizzata in base alle esigenze specifiche di ciascun richiedente.

Argomenti su cui potrà essere fornita la consulenza:
• Formazione di base: corsi e master, come orientarsi nella scelta formativa
• Primo contatto con le case editrici
• Il curriculum
• La proposta editoriale
• La prova di traduzione
• I rapporti con l’editore
• Il contratto (cenni sulla normativa)
• La cartella editoriale
• Le tariffe
• Le norme redazionali
• La revisione

A cura di Marina Rullo, traduttrice letteraria e fondatrice del network per traduttori editoriali Biblit (www.biblit.it).

Per accedere alle attività dello sportello è necessario iscriversi via mail all’indirizzo:

casadelletraduzioni@bibliotechediroma.it
La partecipazione è riservata ai possessori di Bibliocard che possono farla in sede giungendo 15 minuti prima dell’appuntamento.

Per contattare la Casa delle Traduzioni: 06-45430235/06-45460720

tratto da bibliotu.it

II edizione del Premio Letteraria: scadenza 31 gennaio 2015

Stacks of booksSi rinnova per una seconda edizione il Premio Letteraria, premio per la narrativa edita italiana e in traduzione nato nel 2014. Il bando si apre il 1° gennaio 2015, ha scadenza il 31 gennaio 2015 ed è rivolto a tutte le opere di narrativa di autore italiano e di autore straniero tradotto, pubblicate tra il primo gennaio 2014 e il 31 gennaio 2015.

Le novità introdotte nel bando di questa seconda edizione comprendono soprattutto una maggiore specifica per i criteri di partecipazione delle opere (estratto dal Bando di partecipazione 2015):

3 – Sono ammesse tutte le opere edite (si veda punto 1) che siano in possesso di una distribuzione nazionale e siano quindi riconducibili ad un codice ISBN.

4 – Non sono ammesse opere frutto di Self-Publishing, E-book, pubblicazione On-Demand. La partecipazione è ammessa per le opere in formato cartaceo.

5- Il Premio Letteraria non prevede spese di segreteria: il partecipante (che sia autore, traduttore o casa editrice in loro vece) dovrà unicamente provvedere alle spese di spedizione per l’invio delle opere.

8 – Ogni editore potrà partecipare con non più di n.° 4 opere complessive per ogni categoria, questo per consentire un’equa partecipazione al premio.

MATERIALI PER IL DOWNLOAD:

BANDO PREMIO LETTERARIA 2015
MODULO DI PARTECIPAZIONE PREMIO LETTERARIA 2015

CS Pubblicazione Bando II Edizione Premio Letteraria

Per informazioni:

Premio Letteraria / Segreteria Organizzativa
Via Bragadin, 5 – 61032 Fano (PU)
+ 39 329 9159082 – 349 5195230

premioletteraria@gmail.com
genni.ceresani@gmail.com

tratto da premioletteraria.com

Babbel: il nuovo fenomeno dell’e-learning

Il tedesco per lavoro, lo spagnolo per le vacanze, l’inglese per comunicare dovunque senza problemi. Nell’era dell’Unione europea e del mondo iperconnesso le lingue straniere sono diventate strumenti di comunicazione indispensabili per non essere tagliati fuori.
Studiare, dunque, è essenziale: ma se il modo migliore per farlo è il caro vecchio soggiorno all’estero, i corsi in classi fisiche stanno rapidamente perdendo il loro appeal a favore di sistemi web-based o, ancora meglio, app-based.
SOCIETÀ FONDATA IN GERMANIA. Basta scaricarle sul proprio cellulare per accedere a lezioni interattive, vocabolari e unità tematiche studiate ad hoc. Il successo è dato dal numero di applicazioni scaricabili dagli store dei dispositivi mobili: la più famosa è Babbel, fenomeno made in Berlin lanciato nel 2008 dall’ingegnere elettronico Markus Witte, dallo sviluppatore e consulente Thomas Holl e Lorenz Heine, che con un gruppetto di sei collaboratori hanno sviluppato la piattaforma che permette di studiare 14 lingue diverse, dall’inglese all’indonesiano.
Ecco, in estrema sintesi, come funziona.

1. Il progetto: nato nel 2007 ora conta più di 260 collaboratori

Ad avere l’idea è stato Heine, che voleva imparare lo spagnolo e si era messo alla ricerca di un programma per l’apprendimento delle lingue su Internet. Ma all’epoca non c’era niente di valido, in grado di sostituire l’apprendimento classico: dall’intuizione delle potenzialità di questo vuoto nacque nel 2007 la piattaforma Babbel, lanciata sul mercato l’anno successivo.

SEDE A BERLINO, UFFICI A NEW YORK. Sei anni dopo, l’ormai ex startup è gestita dalla società Lesson Nine GmbH con sede a Berlino, uffici a New York e più di 260 collaboratori, 160 assunti e 100 freelance da almeno 26 nazioni diverse. Negli uffici di Babbel lavorano linguisti, esperti madrelingua, autori, traduttori, product designer, programmatori di software e speaker dei materiali audio.
Il team è in continua espansione, spiega la società: ogni mese, in media, ci sono cinque new entry.

2. Gli investitori: Kizoo e Ibb in prima linea

I primi investitori sono arrivati nel 2008: Kizoo Technology Ventures e Ibb Beteiligungsgesellschaft mbh. Nel 2009 la società ha ottenuto 1 milione di euro di fondi europei di sviluppo regionale (Erdf) dall’Ue. Nel 2013 ha annunciato l’acquisizione dell’azienda americana concorrente PlaySay, con sede nel cuore della Silicon Valley californiana, a San Francisco, per penetrare nel mercato statunitense e scalzare colossi del settore come Rosetta Stone.

10 MILIONI DI FINANZIAMENTI. Nello stesso anno ha comunicato di aver ricevuto finanziamenti per 10 milioni di dollari principalmente da Reed Elsevier Ventures e Nokia Growth Partners, insieme con i già presenti Ibb Beteiligungsgesellschaft mbh e Kizoo.
L’investimento, hanno spiegato i manager della società, è servito per accelerare l‘espansione a livello internazionale e per migliorare l’adattamento a tutte le piattaforme online e mobili.

3. I corsi: 14 lingue disponibili, la novità è il russo

Con Babbel è possibile studiare la lingua scelta da computer, tablet e mobile, con app per iOS e Android, Windows Phone, Windows 8 e Kindle Fire. Complessivamente sono oltre 20 milioni i download registrati sui vari store dagli esordi, con una media di mille iscrizioni all’ora. Le lingue disponibili sono – oltre all’italiano – inglese, tedesco, francese, spagnolo, portoghese, svedese, olandese, turco, polacco, indonesiano, norvegese, danese. L’ultima arrivata è il russo, l’unica che non utilizza l’alfabeto latino. La soluzione proposta da Babbel è una tabella di traslitterazione, che introduce in maniera tematica l’intero alfabeto cirillico.

LE LEZIONI DURANO POCHI MINUTI. In Italia, la lingua più richiesta è l’inglese, seguita da tedesco, francese e spagnolo. Per tutte, sono disponibili vari livelli, così si può partire da zero o approfondire la conoscenza di una lingua già studiata. Le lezioni, sia generali sia tematiche, durano pochi minuti e includono il ripasso di vocaboli e il riconoscimento vocale per apprendere la pronuncia corretta. Babbel prende nota dell’apprendimento dell’utente: gli esercizi di ripasso vengono impostati di conseguenza e le parole studiate finiscono nel vocabolario personalizzato, collegato agli esercizi di ripasso.

4. I costi: registrazione gratuita, un anno a 59,40 euro

La registrazione è gratuita. È possibile provare la prima lezione di ogni corso, mentre bisogna acquistare un abbonamento se si vuole accedere al pacchetto completo. Il costo va dai 9,95 euro per l’abbonamento mensile ai 19,95 per la sottoscrizione trimestrale, fino ai 33,30 per il semestrale e ai 59,40 per l’annuale.

20 GIORNI PER FARSI RIMBORSARE. È prevista anche una sorta di clausola “soddisfatti o rimborsati”, valida per 20 giorni: se l’utente lo desidera, può chiedere la revoca del contratto inviando una email all’indirizzo sales@it.babbel.com.

5. Le problematiche: niente insegnante e il rischio di stufarsi

I corsi di Babbel sono strutturati in maniera tematica, offrono un vocabolario valido e l’opportunità di ripassare quanto già imparato per fissarlo nella memoria, oltre a un approfondimento sulla pronuncia. Le unità sono brevi e lo studio tramite app e web permette di studiare quando si ha tempo, senza vincolarsi agli orari fissi proposti dalle scuole tradizionali. I contro? Essere costanti richiede tanta forza di volontà, perché senza un appuntamento fisso è facile accantonare lo studio a ogni impegno imprevisto fino ad abbandonarlo del tutto.

L’ESPERIENZA FULL-IMMERSION RESTA PREFERIBILE. Inoltre, chi parte da zero potrebbe trovarsi un po’ spaesato e soffrire l’assenza di un insegnante disponibile a spiegare verbi e pronunce più e più volte. E l’app, in ogni caso, difficilmente può sostituire un’esperienza full-immersion nella lingua straniera, come può essere un corso intensivo con madrelingua o, ancora meglio, un’esperienza all’estero.

tratto da lettera43.it

Le linee guida della traduzione letteraria

Ogni traduzione letteraria è un’interpretazione e come tale è il traduttore a decidere quali strategie di mediazione linguistico-culturale adottare, quanto avvicinare il lettore al testo o il testo al lettore. Quello che però non manca mai, prima di andare in stampa, è una revisione da parte della casa editrice. Ecco quindi, per chi volesse sottoporre la propria traduzione a una prima revisione “fai da te”, le linee guida di Adelphi, illustrate in un’intervista da Ena Marchi, che tuttavia sottolinea come in traduzione niente abbia valore prescrittivo ma solo e sempre indicativo.

1. Restaurare l’integrità dell’originale: anche al miglior traduttore accade di “saltare” non solo delle parole ma persino intere frasi.

2. Restaurare, nella misura del possibile (e nel caso in cui il traduttore non l’abbia sistematicamente rispettata), la punteggiatura dell’originale e la scansione dei paragrafi; tenendo conto, tuttavia, che ogni lingua ha regole peculiari di punteggiatura che non sempre vanno riprodotte.

3. Verificare che il traduttore non abbia indebitamente sinonimizzato le ripetizioni laddove queste rappresentino una consapevole scelta stilistica dell’autore; eliminare, viceversa, quelle eventualmente introdotte dal traduttore. E restituire al testo una coerenza interna, traducendo certe parole o sintagmi ricorrenti sempre nello stesso modo.

4. Snidare implacabilmente i calchi della lingua di partenza, i faux-amis e, importantissime, le espressioni idiomatiche che il traduttore non avesse riconosciuto come tali.

5. Eliminare, nella misura del possibile, le allitterazioni, gli omeoteleuti e in generale le cacofonie che fossero sfuggiti alla rilettura del traduttore. Corollario importante: evitare di introdurne (a volte una correzione che pare astuta può rivelarsi una catastrofe).

6. Soprattutto, verificare costantemente la tenuta del registro linguistico del testo di arrivo: che la cameriera di un bistrot si esprima in modo diverso da un’aristocratica del Settecento sembra un’ovvietà, eppure accade che anche eccellenti traduttori siano stranamente “sordi” a sfumature (essenziali) di questo tipo.

7. Per finire, controllare scrupolosamente le citazioni, i nomi di personaggi, di luoghi, di opere (letterarie, musicali, pittoriche, ecc.), le date, le unità di misura: tutti quei dettagli che spesso il traduttore non ha il tempo o la possibilità di controllare.

Chiariamo subito un possibile equivoco: quelli che ho appena elencato sono criteri generali, ma vanno calibrati a seconda del tipo di testo che si affronta. Mi spiego: il rispetto rigoroso della punteggiatura e della scansione del testo se deve essere osservato nel caso di uno scrittore fortemente consapevole della sua scrittura può subire delle deroghe nel caso di un testo letterariamente meno sorvegliato in cui conti maggiormente la fluidità del racconto; e se le ripetizioni per così dire portatrici di senso vanno sempre mantenute, è da evitare l’accumulo di ripetizioni goffe (un esempio: i verbi modali). Quello che invece va osservato con rigore inesausto è il registro linguistico.

(da: Ilide Carmignani, Gli autori invisibili. Incontri sulla traduzione letteraria, prefazione di Ernesto Ferrero, Besa 2008, pp. 80-81)

tratto da booksinitaly.it