Cuore migrante

83Mi piace scrivere e soprattutto mi piace scrivere storie di persone che ho incontrato, che ho amato, che mi hanno lasciato un’emozione, un piccolo segno del loro passaggio nella mia vita. Oggi, però, voglio scrivere un’altra storia, la mia. Anch’io sono stata una migrante. Anch’io ho vissuto il difficile momento della migrazione dal mio paese a un altro estremamente diverso dal mio, anch’io ho dovuto provare a integrarmi in un mondo a me estraneo o per lo meno conosciuto solo sui libri. La mia è stata una scelta, non sono stata costretta ad andarmene, nessuno mi ha privato della mia libertà di movimento e di pensiero. Ma inizialmente la scelta di partire per la Giordania è stata una delle più difficili da prendere: abbandonare la mia famiglia, i miei affetti, la sicurezza della mia casa e delle mie vecchie abitudini, tutto ciò stava per lasciare spazio all’ignoto, al diverso e non posso negare di aver avuto paura. Appena arrivata, la prima impressione non è stata delle migliori. Era un piovoso venerdì di fine marzo, tutti i bar e i negozi serrati per la chiusura settimanale, poche anime in giro per strada. Amman, con le sue casette bianche, sembrava una città fantasma. Mi sono sentita tremendamente sola, se avessi potuto avrei ripreso il primo volo e me ne sarei tornata in Italia, al sicuro. Anche il  solo conversare con il tassista mi metteva a disagio: ma dov’erano finite tutte quelle regole grammaticali della lingua araba che avevo pedissequamente studiato per cinque anni della mia vita? Mi sembrava di non capire più nulla, mi sentivo impotente e nei primi giorni ho martellato di telefonate la mia famiglia, anche solo per sentire una parola di conforto nella mia lingua. A casa abitavo con delle ragazze arabe, che dormivano al piano di sopra e alla prima occasione si rintanavano nelle loro stanze a vedere la tv e io che non riuscivo a farmi una doccia perché l’acqua non era sufficiente neanche per lavarmi i denti e tutte le volte che provavo a fare la lavatrice il pavimento era immancabilmente un lago di sapone. Insomma, non è stato facile. I primi tempi. Poi a poco a poco le cose sono cambiate, ho cercato di non pensare a ciò che avevo lasciato indietro, perché comunque avrei potuto riviverlo, ma di godermi ciò che avevo di fronte, partendo dalle piccole cose: un buon tè alla menta sulla terrazza di un piccolo locale del centro, il melodioso canto del muezzin che chiamava i fedeli alla preghiera, anche se mi svegliava alle cinque del mattino, il  sorriso delle mie coinquiline che mi invitavano a salire da loro per ridere insieme di una buffa soap-opera egiziana, scoprendo che quella che pensavo freddezza nei miei confronti era solo riservatezza. Ho cercato di apprezzare ogni minimo gesto di quello che poi ho trovato essere un popolo estremamente ospitale e gentile, ho cercato di sforzarmi nel parlare in arabo, seppur con mille strafalcioni, perché solo così avrei potuto cogliere ogni sfumatura di quel viaggio che in fondo al cuore avevo sempre sognato. E così mi sono “integrata” o per lo meno ho vissuto il tutto da un altro punto di vista, abolendo i pregiudizi, aprendo gli occhi e affidandomi alle emozioni, all’istinto, tirando fuori forza e tenacia e facendomi coraggio in quei momenti in cui mi sembrava di non farcela. Prima di ripartire per riprendere la mia vita italiana, ho pianto. E ora so, a distanza di anni, che aver compiuto questa esperienza di migrazione, questo viaggio interiore, mi ha reso più consapevole di ciò che c’è al di là del mio naso, di ciò che non è possibile trovare sui libri, perché è vita vera, con tutti i suoi ostacoli e le sue contraddizioni, ma che proprio per questo merita di essere assaporata in ogni suo istante.

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Volete iniziare a studiare l’arabo? Ecco come fare!

Vi segnalo un’interessante opportunità per fare un’esperienza culturale e di studio nella stupenda città di Tangeri (tratto da tangeri.biz).

 

 

Corsi intensivi di arabo 

I nostri corsi intensivi di arabo  (lingua standard moderna e/o dialetto marocchino), tenuti da docenti madrelingua e con pregressa esperienza d’insegnamento, hanno la durata di 4 settimane, si svolgono durante il mese di agosto (dal 4/08 al 29/08/2014) e sono strutturati in diversi livelli e adeguati alle esigenze del gruppo classe o del singolo nel caso del corso individuale. I livelli base dei corsi intensivi sono principiante, intermedio, intermedio avanzato, avanzato. Ogni livello è suddiviso in 4 moduli da una settimana ciascuno. La competenza linguistica dello studente verrà valutata tramite un semplice test che avrà luogo il primo giorno di presenza. Date le diverse esigenze e possibilità di ognuno, diamo la possibilità agli studenti di partecipare in diverse modalità:

•    Corso completo*
•    Corso di tre settimane
•    Corso di due settimane
•    Corso individuale

*Con corso completo, intendiamo la frequenza a 4 moduli consecutivi.

L’istituto sede dei corsi, Ecole Al-Bayrouni, si trova nell’accogliente quartiere residenziale Nzaha, vicino alla moschea siriana e alla gare routière.

La quota di ogni corso include:

-corso di lingua araba MSA (lun-ven 09.00-13.00)
-corso facoltativo di dialetto marocchino (in orario pomeridiano da definire)
-materiale didattico
-certificato di frequenza (formato digitale)

INOLTRE SU RICHIESTA

È possibile disporre del solo corso provvedendo all’alloggio indipendentemente. È possibile organizzare corsi individuali (one2one) o per due persone (one2two). È possibile organizzare corsi di lingua berbera amazigh.

 

Arabo e cinese: le lingue più importanti del mondo

Arabo e cinese sempre più di pari passoDi Wang Shuo. Middle East Cn (09/03/2014). Traduzione di Claudia Avolio.

“Cina ed Egitto sono buoni amici, testimoni di intensi scambi bilaterali che si protraggono da lungo tempo”: così ha definito i rapporti tra i due Paesi l’ambasciatore cinese al Cairo, affermando che Pechino si impegnerà ancora di più nel promuovere lo studio della lingua araba. L’ambasciatore Song Aiguo ha tenuto un discorso nella cornice di un seminario organizzato dall’associazione Amicizia Sino-Egiziana dal titolo “La lingua cinese e gli orizzonti di cooperazione tra Egitto e Cina”.

Nelle sue parole, “il linguaggio svolge un ruolo fondamentale nell’avvio della comunicazione tra persone e nazioni”. Song Aiguo ha definito la lingua araba e quella cinese come tra le più importanti del mondo, che godono di una antica storia e sono utilizzate in vastissime aree. “Ho notato che molti degli egiziani che parlano cinese lavorano in aziende cinesi in Egitto,” ha aggiunto l’ambasciatore, “e che al contempo sono molti i cinesi a studiare e lavorare in Egitto”.

Ha ricordato poi che la Cina ha esteso l’insegnamento della lingua araba in diverse delle sue università fin dagli anni ’50 su invito dell’ex-premier Zhou Enlai. Quest’ultimo, infatti, prestava molta attenzione all’insegnamento dell’arabo e delle altre lingue straniere di pari passo con la presenza sempre maggiore della Cina negli affari asiatici e globali, soprattutto dopo la Conferenza di Bandung.

L’ambasciatore Song Aiguo ha precisato che entrambe le parti – quella egiziana e quella cinese – sono interessate all’insegnamento delle lingue e stanno lavorando per rafforzare e incrementare gli scambi economici e commerciali attraverso maggiori sforzi nello studio della lingua araba e cinese. Nelle sue parole, i Paesi in via di sviluppo con una popolazione imponente come Cina ed Egitto devono puntare sull’industria e sull’agricoltura moderna.

Ha concluso dicendo: “Negli ultimi anni Cina ed Egitto hanno firmato una serie di accordi, ma mi sono reso conto che ci mancano degli specialisti in lingue straniere per avviare bene degli affari. Sono fiducioso che in futuro ce ne saranno molti di più, dopo che avremo lavorato insieme per sollevare la questione dell’insegnamento della lingua ai più alti livelli”.

tratto da arabpress.eu