Torna il Pisa Chinese Film Festival

Dal 26 febbraio all’1 marzo torna il festival cinematografico dedicato alla Cina. Quattro giorni fitti di appuntamenti per gli appassionati di cinema cinese.

Torna il Pisa Chinese Film FestivalDal 26 febbraio all’1 marzosi svolge, infatti, la terza edizione del festival cinematografico dedicato alla Cina. Quattro giorni fitti di appuntamenti per gli appassionati di cinema cinese.

Si comincia il 26 febbraio alle 18.30 presso la Stazione Leopoldacon una mostra di sculture, dipinti e installazioni di studenti cinesi dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara. Gli studenti saranno anche i protagonisti di una performance, eseguita su un lungo rotolo di stoffa, che richiama alla mente la spettacolare cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino del 2008. Ospite del primo giorno del Pisa Chinese Film Festival sarà Christoph Rehage, uno studente di Monaco che ha girato a piedi la Cina percorrendo 50mila chilometri, documentando la sua impresa con un reportage fotografico che ha fatto il giro della rete.

Le giornate successive saranno scandite dalla proiezione di tre documentari sulla società cinese e le sue trasformazioni. Il 27 febbraio sempre alla Stazione Leopolda alle 19.00 sarà proiettato “Acque torbide”, una coproduzione franco-cinese sull’emergenza idrica in Cina, il 28 febbraio “L’occupazione cinese”, un percorso tra la cultura pratese e la multicultura, e l’1 marzo Cine tempestose. I primi liuxuesheng italiani”, un’indagine sui giovani italiani che andarono a studiare in Cina negli anni Settanta.

Tutte e tre le serate proseguiranno, poi, con la proiezione di tre film. Giovedì 27 in programma “33 postcards” di Pauline Chan, una coproduzione tra Cina e Australia non distribuita in Italia, venerdì 28“One Nite in Mongkok” di Yee Tung-Shin e sabato 1 “La stella che non c’è” di Gianni Amelio.

In programma, invece, due seminari presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa. Al centro del dibattito il celebre documentario “Chung-Kuo, Cina” di Michelangelo Antonioni, una preziosa testimonianza della Cina degli anni Settanta.

Spostandosi, poi, al Dipartimento di Scienze Politiche si può assistere alla proiezione di “Lithium conspiracy”. Dopo il film, previsto un confronto sulle dinamiche della vendita di film italiani in Cina.

Per il programma completo del festival e tutte le informazioni, consultare il sito http://pisachinesefilmfestival.it/

tratto da chinanewsitaly.com

A Foligno II edizione del corso di formazione “Tecnico in accoglienza per richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione internazionale”

formazione-uso-luce-pulsataFOLIGNO, II EDIZIONE “TECNICO IN ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO, RIFUGIATI E TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE”

Una qualifica professionale riconosciuta per il corso post-laurea che si tiene dal 15 maggio al 27 settembre 2014

Dopo il successo della prima edizione, riparte il corso per “Tecnico specializzato in accoglienza per rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale”, che offre una qualifica professionale specialistica riconosciuta. Fucina di questo nuovo percorso formativo insieme a In Migrazione Onlus, è il Centro Studi Città di Foligno grazie anche alla Regione Umbria che lo ha inserito nel Catalogo Unico Regionale dell’offerta formativa individuale.

Dal 15 maggio al 27 settembre 2014 nel corso in “Tecnico in accoglienza per rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale” trenta studenti affronteranno un percorso completo per operare nella relazione d’aiuto verso soggetti vulnerabili come i migranti forzati. Un programma intensivo di 150 ore tra lezioni frontali di istituzioni e specialisti del settore, visite sul campo, role play, simulazioni, attivazioni esperienziali e laboratori che si è rinnovato rispetto alla prima edizione.

l corso di alta formazione post universitaria si rivolge a chi intende approcciare al lavoro con i richiedenti asilo e i rifugiati, ma anche a chi ha già intrapreso un percorso di formazione nel sociale e desidera accrescere le proprie competenze per raggiungere standard di abilità adeguate a lavorare con e per soggetti vulnerabili. Il corso è realizzato con la partecipazione di Programma IntegraCooperativa Be FreeArcigay Nazionale e Acisel.

Per info e iscrizioni: Telefono: 0742.342842

Mail: segreteria@cstudifoligno.it

tratto da Inmigrazione.it

Giornata internazionale della lingua madre

La position de l’UNESCO envers l’éducation multilingue est renforcée dès lors qu’il s’agit de promouvoir l’éducation à la citoyenneté mondiale. Selon l’UNESCO,  « L’éducation à la citoyenneté mondiale vise à donner aux apprenants les moyens de jouer un rôle actif à la fois aux niveaux local et mondial afin de remédier aux défis mondiaux et, finalement, de contribuer de manière proactive à la création d’un monde plus juste, pacifique, tolérant, inclusif, sûr et durable»

Les langues locales constituent la majeure partie des langues parlées sur notre planète dans le domaine scientifique. Elles sont aussi les plus menacées. L’exclusion de langues se traduit par l’exclusion de ceux qui les parlent de leur droit humain fondamental au savoir scientifique.

Irina Bokova, Directrice générale de l’ UNESCO

Pour ce faire, l’éducation multilingue a son rôle à jouer.  Dans les domaines de l’éducation et de la science, beaucoup reste encore à faire pour le développement et l’emploi d’une langue maternelle souvent locale. En outre, la connaissance d’une langue internationale est un atout pour appréhender les défis mondiaux.

La journée de la langue maternelle 2014 se propose d’examiner les questions relatives à la science en langues locales.

Des experts se pencheront sur le rôle des langues locales dans la promotion des savoirs traditionnels ou autochtones, et leur contribution à la résolution des enjeux majeurs liés à la citoyenneté mondiale.

L’ÉDUCATION DANS LA LANGUE MATERNELLE

L’UNESCO plaide en faveur d’une éducation dans la langue maternelle dès le plus jeune âge en raison de son importance en termes de création des bases solides de l’apprentissage : l’utilisation de la langue maternelle par les jeunes enfants à la maison ou dans le pré-primaire les prépare à une acquisition de l’alphabétisation sans difficultés dans leur langue maternelle et, ensuite, à ’acquisition d’une seconde langue (peut-être nationale), à un stade ultérieur de leur scolarisation.

Par éducation bilingue ou multilingue, l’UNESCO entend « l’emploi de deux langues ou plus comme vecteurs d’enseignement ». L’Organisation a adopté le terme « éducation multilingue » en 1999 pour faire référence à l’emploi d’au moins trois langues dans le milieu scolaire : la langue maternelle, une langue régionale ou nationale et une langue internationale.

L’importance de l’éducation dans la langue maternelle pendant les premières années de scolarisation est soulignée dans les constatations d’études, de recherches et de rapports, tels que le Rapport mondial de suivi sur l’Éducation pour tous publié annuellement par l’UNESCO.